
13 Mag Gaeta, il mio mare.
Gaeta è da sempre il mio luogo del cuore. Il mio cuore l’ho riposto qui durante la prima lontanissima villeggiatura, all’hotel Serapo con i miei genitori. Ero bambina, biondissima e con gli occhi sempre alla ricerca di quel blu intenso del litorale, del mare al crepuscolo, e persino della piscina dell’hotel, amatissimo luogo di giochi che duravano per pomeriggi infiniti. Ero felice, la vita era una cosa semplice e gioiosa, e fortunatamente porto ancora dentro di me un barlume dei colori e del sapore di quei giorni…
Gaeta per me è molto di più di un semplice luogo da frequentare d’estate. Mi piace andarci d’inverno, quando le spiagge sono libere da corpi e rumori, e puoi passeggiare respirando il mare, tra scorci salati e rocce battute dal vento. Lo stridio dei gabbiani affamati diventa l’unico suono e il paesaggio fa pace con la natura, dimenticando per qualche mese l’assalto degli ombrelloni e il passaggio incessante dei motoscafi, sempre troppo vicini alla costa…
Aldilà del mare poi, c’è Gaeta vecchia, la medievale. Sali dalla spiaggia o dalla darsena, e corri a prendere un pezzo di tiella da mettere sotto ai denti. Ritrovi gli amici tra i vicoletti, in costume, maglietta e infradito, e ti godi l’ultima ora di luce respirando la calma di quel golfo immobile davanti a La Francese. Poi prendi la via del ritorno, magari passando per il mercatino del pesce, oppure allungandoti tra scalinate e terrazze panoramiche, e quelle più in alto che non vedi l’ora di scoprire per tuffare ancora una volta gli occhi nel blu prima che faccia sera…
E ci sono le notti. Quelle di luna piena sul golfo, e quelle dei locali sulla Via Flacca. Notti che vai a ballare tra l’odore dei pini e i colori delle bouganville… rosse, fucsia e arancio, forti di una vitalità che nessuna roccia può fermare. Notti che scendi in spiaggia, ti lasci le luci dietro e affondi i piedi nella sabbia ancora tiepida, tra una sigaretta e l’ultima chiacchiera prima di andare a dormire…
Questo è il mio mare: fatto di ore lente, di risate, di gioie, di ricordi indimenticabili. Un mare che non mi stanco mai di ritrovare. E che mi aspetto che non cambi mai.
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